| ECO-ENERGIA: BERE CON IL VENTO, DAI MULINI ACQUA POTABILE |
(ANSA) - ROMA, 1 DIC - In molti Paesi in via di sviluppo avere acqua potabile sicura e' un lusso. La dissalazione dell'acqua di mare e' un modo comune per ottenere acqua dolce, ma gia' i mulini a vento di desalinizzazione sono costosi e lontani dal basso consumo energetico visto che, nella maggior parte dei casi, il mulino a vento produce energia elettrica che viene immagazzinata in batterie. Alcuni ricercatori dell'Universita' di Delft in Olanda hanno sviluppato un mulino a vento che non richiede elettricita' o combustibile ed e' piu' efficiente dell'energia. Un metodo comunemente utilizzato per la desalinizzazione dell'acqua di mare e' l'osmosi inversa. Pompe ad alta pressione spingono l'acqua di mare attraverso un cilindro costituito da una serie di membrane polimeriche porose e l'acqua esce desalinizzata. In Paesi come Israele, per esempio, l'osmosi inversa viene utilizzata da anni per ottenere acqua potabile. Le pompe, tuttavia, di solito sono alimentate da energia elettrica o combustibile e richiedono un sacco di energia. Questo e' il motivo per cui i ricercatori della Delft hanno sviluppato l'idea di un mulino a vento che utilizza il processo di osmosi inversa per trasformare l'acqua salata in acqua dolce senza elettricita' particolarmente costosa e difficile da reperire nei luoghi piu' poveri del mondo. Il generatore eolico e', infatti, adatto per le piccole comunita' nelle zone costiere che non hanno accesso all'acqua dolce. Il mulino a vento puo' produrre dai 5 a 10 metri cubi di acqua dolce al giorno, sufficienti per fornire acqua potabile a 500 persone. Il suo costo si aggira intorno ai 35.000 euro per un costo giornaliero tra 1 e 1,5 euro per un migliaio di litri. Un serbatoio di acqua si assicura la fornitura di acqua potabile e permette all'acqua di essere conservata per 5 giorni in situazioni di siccita' estrema o se non c'e' abbastanza vento per un paio di giorni. Un primo impianto del progetto, gia' in commercio, e' stato realizzato sull'isola di Curacao nelle Antille olandesi. Una soluzione possibile per i Paesi in emergenza idrica che si affacciano sugli oceani. E un argine al problema del secolo. Anche se la superficie terrestre e' coperta per il 71% di acqua, infatti, l' acqua dolce disponibile e' solo lo 0,3%. (ANSA). Y72-GU
Fonti:
http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/eolico/20091201180134990484.html
la proposta mi sembra assai interessante: perché non proprorla ai nostri governanti??
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