domenica 27 giugno 2010

Percorsi a misura di bici su Google maps.


Una bella notizia è in arrivo per gli amanti della vita all'aria aperta e per tutti gli appassionati di bicicletta che non rinunciano a questo mezzo di trasporto completamente ecosostenibile per muoversi in città. Google sta lanciando un nuovo servizio che permette di visualizzare , attraverso l'utilizzatissimo Google Maps , tutti i percorsi ciclabili. una volta indicato il percorso, il motore di ricerca è in grado di segnalare le piste ciclabili o , in loro mancanza , le alternative compatibile con l'uso della bicicletta . a qualcosa sono servite le petizioni sottoscritte da più di 50.000 ciclisti, che hanno convinto il colosso californiano a promuovere e facilitare lo spostamento ecologico.
Per ora il progetto è disponibile solo per 150 città americane tra cui Boston, Los Angeles , San Francisco, Chigago, New York, Portland e Washington. L'idea approderà sicuramente in Europa , proprio come è avvenuto per il servizio dedicato alle automobili. Gli esperti di Google stanno valutando anche l'ooportunità di dare all'utente la possibilità di scegliere la difficoltà del percorso, accontendo così anche i ciclisti che prediligono cimentarsi in vie più difficili e impegnative.


Leonardo Lovari

domenica 20 giugno 2010

La mela scrigno di benessere







La mela scrigno di benessere


"La mela, il frutto dei molti piaceri": si chiama così la campagna informativa finanziata con il contributo dell'Unione Europea, di Italia, Francia e Olanda e realizzata da Assomela, Interfel e Dutch Produce Association. Il suo obiettivo: diffondere tra i consumatori una maggiore consapevolezza sull'importanza di mangiar bene, evidenziando l'importante ruolo della mela in un corretto regime alimentare. Non è certo una novità che questo mitico frutto faccia bene, ma che allontani anche il rischio di ammalarsi di cancro è una scoperta che si deve a uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Annals of Oncology. A questo proposito i ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano hanno esaminato tutti gli studi italiani sul ruolo della mela nel ridurre il rischio di cancro condotti dal 1991 al 2002. La ricerca ha coinvolto 8209 pazienti affetti da tumori in varie parti del corpo e li ha confrontati con un gruppo di 6729 soggetti ricoverati in ospedale per patologie acute non neoplastiche. Metà dei soggetti consumava una o più mele, l'altra metà no. Guardando i risultati, il rischio di tumore nei consumatori di mele risulta diminuito del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per quello della prostata. La ricerca, dunque, documenta scientificamente che il consumo di più di una mela al giorno riduce in maniera considerevole il rischio di numerosi tumori. "Il vantaggio alimentare che deriva dal consumo di mele - ha spiegato la dottoressa Eva Negri, responsabile del laboratorio di ricerca epidemiologica del Mario Negri - è associato ad un consumo elevato di proantocianidine, la classe principale di polifenoli della mela". I polifenoli, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, hanno una attività pro-apoptotica, cioè la capacità di bloccare i geni che impediscono la morte programmata (apoptosi) delle cellule tumorali che, essendo immortali, continuano a replicarsi. Questa attività è stata documentata su colture di cellule tumorali. I polifenoli sono contenuti in grande quantità nelle bacche selvatiche (mirtillo, fragola, mora, lampone) e in quelle coltivate (ribes nero, rosso e bianco, mora, mirtillo, lampone, fragola). "Per questo - ha sottolineato il presidente dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione Carlo Cannella in un incontro promosso a Roma da Assomela - è auspicabile il non abbandono della dieta mediterranea, e della frutta e verdura in particolare nei pasti quotidiani, per abbassare il rischio di patologie oncologiche e preservare gusto e biodiversità". Luisa Mosello

Fonte: http://www.agricolturanuova.crol.it/index.asp?id=219&edizione=20100531&idTabella=82

giovedì 17 giugno 2010

Il Vangelo di Tommaso.


Il Vangelo di Tommaso, famoso anche per Detti Segreti di Gesù, sono una raccolta di massime attribuite a Gesù (114 in tutto), che di dice comunicano salvezza e vita. Da un lato il testo in oggetto ha alcuni contenuti in comune con i vangeli gnostici , dall'altro non senbra adattarsi alla definizione di gnosticismo, i detti sono massime mistiche o segrete che il Gesù vivente pronunciò e che Giuda Tommaso il Gemello registrò per iscritto. I detti compresi nel Vangelo di Tommaso includono una varietà di aforismi , di parabole, di racconti di Gesù , la cui interpretazione , annuncia la massima 1, può condurre alla salvezza e alla vita :

" Colui il quale dischiude l'interpretazione di questi detti non assaggerà la morte"

Il detto 2 descrive il processo epistemologico attraverso il quale l'individuo perviene alla conoscenza e alla comprensione:

" Chi cerca non cessi di cercare finchè non trovi. Quando si trova , si è stupiti, e quando si è stupiti , ci si meraviglia e si regna su ogni cosa".

Come in Q e nei vangeli neotestamentali , nel Vangelo di Tommaso Gesù domanda ai discepoli di cercare e trovare. Il Vangelo di Tommaso è un Vangelo "interattivo": sapienza e conoscenza giungono quando i lettori si accostano ai motti di Gesù in modo creativo e a questi rispondono con capacità di giudizio. Un buon numero di massime in questo vangelo è specialmente criptico; si tratta quasi di indovinelli , tanto da rendere evidente la necessità di un'interpretazione creativa.
Nel Vangelo di Tommaso Gesù pone ai suoi discepoli e i lettori di fronte a massime potenti, ma lo fa in tono sommesso.Qui non è designato Cristo nè messia , non è proclamato maestro nè signore , è proprio e soltanto Gesù. Nel detto 86 si riferisce a se stesso , come figlio dell'umanità o dell'uomo. In questo testo Gesù non è presentato Gesù non è presentato come unico figlio o incarnazione di Dio, egli è detto il Gesù vivente , ma nache Dio è definito un'individualità vivente. Gesù il vivente vive attraverso le sue parole e le sue massime.
Il Vangelo di Tommaso è il secondo trattato compreso nel Codice II della Biblioteca di Nag Hammadi, dove si conserva in traduzione copta. Esistono anche tre frammenti in greco (Papyrus Oxyrhynchus I,65 e 655). Molto probabilmente il Vangelo di Tommaso sia stato composto in greco, forse in Siria e Edessa.Si può ragionevolmente datare come I secolo la prima edizione.



Leonardo Lovari.


Fonti: I vangeli Gnostici di Gesù- Marvin Meyer

domenica 13 giugno 2010

Italia leader mondiale per l'olivio bio.


L'Italia è leader mondiale per oliveti bio, con oltre 114 mila ettari dedicati , pari al 26% della supefice mondiale (segue la Spagna col 23%). Le olive biologiche prodotte in Italia sono destinate quasi esclusivamente alla produzione di olio Le ultime elaborazioni dell'Osservatorio internazionale olivicoltura Biologica del Premio Biol stimano che la coltivazione biologica dell'olivo abbia superato nel 2009 i 428 mila ettari a livello mondiale (+8,3% rispetto al 2007), pari a circa 1,2% della superficie biologica complessiva ( 35,0 milioni di ettari) dell'intera superficie destinata alla coltivazione dell'olivo (10,8 milioni di ettari). La produzione di olive da olio e quella di olio extravergine si concentrano nei Paesi del bacino del Mediterraneo (99%).
L'olivicoltura biologica da olio è presente , tuttavia anhe in altri Paesi del Mediterraneo (Siria,Cipro,Francia,Croazia,Slovenia,Albania,Malta,Libano,Israele,Palestina,Giordania,Egitto,Libia,Algeria,Marocco) e nei Paesi nuovi produttori, sia in America latina (Argentina e Cile), che in Australia e Nuova Zelanda. Nel complesso i Paesi africani detengono una superficie olivetata bio di ben 116 mila ettari contro i quasi 300 dell'Ue (7% della Sau olivicola) e gli esigui 1645 ha in Asia.

martedì 8 giugno 2010








LA DEFORESTAZIONE

La deforestazione (o disboscamento) indica l'eliminazione della vegetazione in un area, cosi da poter mutare l'utilizzo del suolo.
Non è da confondere con il taglio del bosco, che è invece effettuato per poter ricavare legname.
Fin dai tempi antichi si usa disboscare per ottenere la materia da ardere come riscaldamento domestico oppure utilizzarlo per costruzioni.
Questo fenomeno riguarda principalmente le aree tropicali, dove, essendoci presenti moltissimi boschi.
La deforestazione nelle zone tropicali viene prevalentemente eseguita con il metodo del "taglia e brucia", ovvero abbattere gli alberi per poi incendiare le

parti restanti, cosi da fertilizzare il terreno grazie alla cenere.
Questo fenomeno crea gravissimi danni all'equilibrio naturale dato che la cenere fertilizza per poco tempo e distruggendo il sottobosco si distrugge

automaticamente anche l'habitat della foresta pluviale; trall'altro il fuoco è un elemento che non è sicuro nelle mani dell'uomo e sfuggendo causerebbe danni

molto maggiori.
Questo fenomeno è molto frequente nei pressi della foresta amazzonica e in molte altre zone del pianeta.
I danni che può provocare il disboscamento sono molteplici, fra i piu gravi l'effetto serra e la desertificazione nei territori secchi, dato che le piante

verdi contribuiscono a mantenere stabile l'anidride carbonica presente nell'atmosfera.
Il disboscamento sarebbe facilmente controllabile, ma tutto dipende dalla volontà dell'uomo di farlo o meno.
La deforestazione infatti è ormai divenuto un business illegale che si aggira intorno ai 150 miliardi di dolari annui.
Un metodo per poter controllarla è di attuare un agricoltura sostenibile, ovvero che attui il sistema di rotazione delle colture ma purtroppo questo non è

semplice soprattutto nei paesi in crescita di popolazione ovvero quelli che sono protagonisti del disboscamento.

Oliver Mongelluzzo.

domenica 6 giugno 2010

Lo squalo balena.


Differentemente dal “cugino Squalo Bianco” lo Squalo Balena ha denti molto piccoli (da 3000 a 5000) e si nutre di Plancton filtrando l’Acqua attraverso le sue branchie.

I Balena sono i più grossi della famiglia degli Squali e detengono il record per essere gli animali più grandi della Terra a sangue freddo. Si caratterizzano per le tre creste che scorrono lungo il bordo di entrambi i lati del corpo, cinque branchie per lato con le quali estrae l’ossigeno dall’acqua, la sua schiena tappezzata da tante macchie bianche. La sua bocca molto ampia è posta sulla parte frontale della testa al contrario degli altri Squali che si trova sotto la testa.

Tipologia di Squalo molto curiosa, nuota a pelo d’acqua e se non infastiditi stazionano per diverso tempo nello stesso luogo.

La larghezza delle Pinne pettorali e di quelle dorsali sono impressionanti per la loro grandezza.

Squalo massiccio e di forma cilindrica rappresenta un vero mistero per molti aspetti della sua Biologia ed Etologia, come la riproduzione, i ritmi di crescita (tra i quali diversi dati allarmanti provenienti dall’Australia dimostrano che la crescita media è passata dai 7 mt ai 5 mt ), gli spostamenti migratori e la sua particolare colorazione (infatti il suo ventre color bianco visto dal basso verso l’alto si confonde con la luminosità marina mentre il suo dorso, visto dall’alto verso il basso, bluastro con miriadi di macchie e strisce simula il riverbero del sole sull’acqua).

I principali avvistamenti, da Febbraio a Maggio sono al largo della cittadina di Exmouth in Australia, a Maggio li si possono anche avvistare nella parte sud dell’Atollo maldiviano di Ari.

Enrico Nerozzi.