domenica 20 giugno 2010

La mela scrigno di benessere







La mela scrigno di benessere


"La mela, il frutto dei molti piaceri": si chiama così la campagna informativa finanziata con il contributo dell'Unione Europea, di Italia, Francia e Olanda e realizzata da Assomela, Interfel e Dutch Produce Association. Il suo obiettivo: diffondere tra i consumatori una maggiore consapevolezza sull'importanza di mangiar bene, evidenziando l'importante ruolo della mela in un corretto regime alimentare. Non è certo una novità che questo mitico frutto faccia bene, ma che allontani anche il rischio di ammalarsi di cancro è una scoperta che si deve a uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Annals of Oncology. A questo proposito i ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano hanno esaminato tutti gli studi italiani sul ruolo della mela nel ridurre il rischio di cancro condotti dal 1991 al 2002. La ricerca ha coinvolto 8209 pazienti affetti da tumori in varie parti del corpo e li ha confrontati con un gruppo di 6729 soggetti ricoverati in ospedale per patologie acute non neoplastiche. Metà dei soggetti consumava una o più mele, l'altra metà no. Guardando i risultati, il rischio di tumore nei consumatori di mele risulta diminuito del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per quello della prostata. La ricerca, dunque, documenta scientificamente che il consumo di più di una mela al giorno riduce in maniera considerevole il rischio di numerosi tumori. "Il vantaggio alimentare che deriva dal consumo di mele - ha spiegato la dottoressa Eva Negri, responsabile del laboratorio di ricerca epidemiologica del Mario Negri - è associato ad un consumo elevato di proantocianidine, la classe principale di polifenoli della mela". I polifenoli, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, hanno una attività pro-apoptotica, cioè la capacità di bloccare i geni che impediscono la morte programmata (apoptosi) delle cellule tumorali che, essendo immortali, continuano a replicarsi. Questa attività è stata documentata su colture di cellule tumorali. I polifenoli sono contenuti in grande quantità nelle bacche selvatiche (mirtillo, fragola, mora, lampone) e in quelle coltivate (ribes nero, rosso e bianco, mora, mirtillo, lampone, fragola). "Per questo - ha sottolineato il presidente dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione Carlo Cannella in un incontro promosso a Roma da Assomela - è auspicabile il non abbandono della dieta mediterranea, e della frutta e verdura in particolare nei pasti quotidiani, per abbassare il rischio di patologie oncologiche e preservare gusto e biodiversità". Luisa Mosello

Fonte: http://www.agricolturanuova.crol.it/index.asp?id=219&edizione=20100531&idTabella=82

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