giovedì 5 agosto 2010

La Torba.


Per torba, si intende il prodotto derivante dalla decomposizione anaerobica di tessuti vegetali. In presenza di ossigeno, la decomposizione dei tessuti vegetali è veloce e pressochè completa. in tal caso, si parla di humificazione.In ambienti caratterizzati da elevate precipitazioni, oppure caratterizzati dalla sommersione semipermanente, per effetto dell'elevato livello delle falde freatiche, si generano le condizioni di anossia favorevoli al processo di torbificazione. Le torbiere sono ambienti caratterizzati da grande abbondanza di acqua (acquitrino o palude) in movimento lento ed a bassa temperatura, in tale ambiente si sviluppa una vegetazione prevalentemente erbacea tipica di luoghi umidi, briofite (muschi) ma anche Gramineae (graminacae), Cyperaceae ed altre.In ambiente umido e freddo in presenza di consistenti quantità di composti tannici e di sostanze acide, l'attività dei batteri che naturalmente degradano la sostanza organica viene fortemente inibita, per di più l'ambiente limoso e con scarsa circolazione di acqua e quindi povero di ossigeno rende inospitale l'ambiente per i microrganismi. Il materiale vegetale che deriva dal ciclo biologico delle piante che vivono nella torbiera, tende quindi progressivamente ad accumularsi in strati dando origine alla torba, unitamente a resti di animali come gli insetti. In certe condizioni, prevalentemente in climi umidi e freddi in ambiente acido anche la decomposizione dei tessuti animali viene completamente inibita, conservando in modo spesso stupefacente manufatti, animali morti e resti umani. Sono celebri i cadaveri ritrovati in Europa settentrionale, vittime spesso di sacrifici umani e conosciuti col nome di "mummie di palude". Poiché il processo di formazione è favorito dalle basse temperature e condizionato dal rapporto tra precipitazioni ed evapotraspirazione, la diffusione delle torbiere è molto maggiore nelle zone settentrionali d'Europa a clima piovoso e temperato e nelle zone alpine, mentre sono progressivamente meno frequenti nelle aree più calde e pressoché assenti nelle regioni mediterranee. L'interesse geobotanico per le torbiere in queste aree è particolarmente elevato proprio perché in esse vengono ospitate specie vegetali artico-alpine al limite meridionale della loro distribuzione.

Il criterio di classificazione delle torbiere si riferisce alle modalità di formazione e alle associazioni vegetali che in esse si instaurano e ne determinano lo sviluppo.

Torbiere alte ( torbiere ombrogene o sfagneti) sono definite quelle in cui la massa organica tende a formare cuscinetti che si innalzano rispetto alla falda. Dal punto di vista idrico sono alimentate prevalentemente dalle precipitazioni meteoriche che, praticamente prive di nutrienti, determinano una situazione di carenza di nutrienti minerali (oligotrofia) alla quale si adattano solo poche specie vegetali ed in particolare gli sfagni. Questi stessi contribuiscono a rendere inospitale l'ambiente per altre specie vascolari poiché il loro particolare meccanismo di assorbimento dei sali minerali porta ad un'ulteriore acidificazione del terreno.

Torbiere basse (torbiere a tappeto o cariceti) sono quelle che mantengono invece un profilo orizzontale. L'alimentazione idrica proviene prevalentemente dal suolo, per scorrimento idrico superficiale e profondo se si sviluppano su pendii (torbiere “soligene”), per risalita della falda freatica se sono localizzate in depressioni del suolo (torbiere “topogene”). La maggiore disponibilità di nutrienti e la ridotta acidità del substrato (che in alcuni casi può risultare anche leggermente alcalino) determinano la presenza di una vegetazione più varia con dominanza di Cyperaceae (Carex spp. e Scirpus ssp.) e Gramineae e con la presenza di muschi appartenenti a generi diversi.

Torbiere di transizione vengono considerate quelle in cui sono compresenti le caratteristiche delle torbiere alte e basse con predominanza delle une o delle altre a seconda della natura prevalente degli apporti idrici, della disponibilità di nutrienti, dell'orografia del suolo e di altri fattori minori.

Le torbe impiegate generalmente nelle coltivazioni provengono dalla decomposizione di briofite appartenenti al genere Sphagnum.

La caratteristica della torba è il pH molto acido, come conseguenza del forte dilavamento dei sali solubili verificatosi negli ambienti di formazione. Costituiscono lo strato più superficiale della torbiera dove i vegetali conservano ancora intatta buona parte della propria struttura. Per queste caratteristiche la torba ha una eccezionale capacità di ritenzione idrica . Il processo di estrazione può essere effettuato mediante taglio ( a blocchi) che ne preserva la struttura e più adatto alla coltivazioni in contenitore piccolo e quello della raccolta per fresatura superficiale cui la struttura che si ottiene è particolarmente adatta per vivaismo. Le aree geografiche di provenienza della torba si identificano nei Paesi Baltici (, Lettonia) , Svezia, Finlandia, Irlanda e in pure anche se di qualità inferiore Polonia, Ucraina Lituania,Estonia, Bielorussia. Successivamente all'estrazione, avviene la selezione delle frazioni granulometriche desiderate .Il materiale viene successivamente confezionato in Big Bales a mezzo di compressione meccanica.

Le torbe vengono classificate secondo il loro grado di decomposizione utilizzandola classificazione secondo il metodo Von Post. La valutazione del grado di decomposizione,

in base a tale criterio, è fondata sull’aspetto dell’acqua fuoriuscita e sulla porzione di materiale sfuggito dalle dita in seguito alla compressione di un campione di torba inumidita e spremuta in una mano. Le classi definite da Von Post sono 10 utilizzando il prefisso H.

Le prime tre classi della scala da H1 a H3 sono considerate torbe bionde, le classi H4 e H5 sono considerate torbe brune ed infine da H6 a H10 sono considerate torbe nere.



Leonardo Lovari

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