mercoledì 18 agosto 2010

S'impenna il bio: ogni giorno 12 nuovi produttori.












Sono state pubblicate le cifre sull'evoluzione dell'agricoltura biologica in Francia. Secondo il ministero dell'agricoltura il settore: " Ha il vento in poppa, e la tendenza si conferma nel 2010, tanto che tra gennaio ed aprile, 1.500 nuovi produttori si sono lanciati nella conversione "in AB", cioè più di 12 al giorno! ". 16.446 aziende agricole francesi (+ 23,7% rispetto al 2008), sono impegnate in agricoltura bio. Coltivano una superficie di 677.000 ettari (+ 16% rispetto al 2008). Le superfici in corso di conversione, passano da 81.500 ettari nel 2008 a 151.800 ettari nel 2009. La maggior parte delle superfici bio sono pascoli per l'allevamento, ma il ministero francese sottolinea che sono in crescita tutte le produzioni, in particolare l'ortofrutta (rispettivamente + 39% e + 20% nel 2009). Ma non sono rose e fiori per tutti i settori; per il latte, ad esempio la produzione rimane marginale e stenta a trovare un proprio mercato. Dal 2004 numerosi agricoltori sono ritornati al convenzionale a causa delle costrizioni tecniche e dei costi di raccolta elevati. Se diminuiscono i produttori aumentano i capi di circa il 3,7% anche se il bio bestiame rappresenta una percentuale minima sul nazionale: solo l'1,6%. Il mercato del biologico negli ultimi quattro anni è raddoppiato, ma resta il problema della mancanza della produzione nazionale e oltre al problema di produzione, sembra prendere piede anche quello dei prezzi. La grande distribuzione cavalca l'onda offrendo prodotti biologici a prezzi stracciati - Pioniera Monoprix seguita da Carrefour, ora Auchan propone 50 prodotti alimentari certificati bio a meno di un euro - preoccupando i produttori che temono la forte dipendenza dalle importazioni e l'imposizione di tariffe che non remunerative. Oggi il 45% dei prodotti bio viene distribuito al di fuori della GDO e l'iniziativa dei supermercati potrebbe contribuire a democratizzare questo mercato che, però, rimane ancora marginale (3 miliardi di euro nel 2009, cioè meno del 2% del consumo alimentare delle famiglie francesi, che ammontata a 140 miliardi). L'offerta del biologico è inferiore alla domanda, l'offensiva della grande distribuzione si traduce in un aumento delle importazioni, che rappresentano già il 38% (in valore) dei prodotti consumati. Ma, anche i prodotti bio - se importati - possono creare problemi a chi è interessato a limitare la propria impronta di carbonio. Così un numero sempre crescente di consumatori si chiede se è meglio comprare bio importato, o locale convenzionale che permetterebbe anche di stabilire un legame diretto tra agricoltori e consumatori… In Francia il locale potrebbe rimpiazzare il bio?

Fonte:http://www.agricolturanuova.crol.it/index.asp?id=284&edizione=20100704&idTabella=">

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